Premesso che in tutto il mondo non è mai esistita la rigida divisione bianchi e rossi quando si parla di abbinamenti, in Italia, complici anche le scarne e scontatissime indicazioni in etichetta, il connubio rosso + pesce fatica ancora ad essere sdoganato. Il vino bianco, spesso frizzantino, è ancora il coniuge incontrastato di qualsivoglia piatto di pesce, mai fedifrago della tradizione.
In realtà, basta da una parte evitare preparazioni troppo acide, vedi marinature e condimenti "limonosi", e dall'altra vini rossi con struttura tannica evidente, e la relazione scandalosa è possibile. A un'altra condizione: la temperatura di servizio deve essere più bassa che per un rosso "da carne".
Vediamo un esempio.
Borgogna AOC Passtoutgrain Domaine Albert de Sousa 2012
Questo vino viene da Mersault ed è fatto con il gamay, l'uva rossa che in Borgogna è tenuta a margine del mare di pinot nero e che dà vita a vini beverini e fermi, diversamente da quanto avviene poco più a sud, tra Lione e Macon, dove viene usata per il mitico Beaujolais nouveaux, il vino "novello" per antonomasia.
Diversa la vinificazione e la fermentazione, molto simili le sensazioni di frutta fresca. Ribes su tutti, e lamponi e fragoline di bosco. Spiccata acidità, tenore alcolico moderato, di "soli" 12 gradi, e componente tannica non pervenuta, con un pregevole finale leggermente amarognolo per un mix di sensazioni che ricordano i rossi del Lago di Caldaro, quelli da schiava gentile che i tedeschi in vacanza nella bassa atesina bevono a litri in estate, in compagnia, guarda caso, delle preparazioni di pesce di lago.
Io l'ho provato con dei filetti di orata in padella con le erbette e verdure grigliate di contorno. Notevole.
Da servire tra i 12 e i 14° C.
Voto: 75
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