Visto che nel post precedente ho fatto dell'ironia cattivella e superficialotta sulla qualità dell'offerta vinicola dell'Oltrepo, faccio subito parzialmente ammenda e scrivo due righe sul Metodo Classico di una delle mie aziende preferite, Bisio Devis, 9 ettari di vigneti a metà della collina su cui sorge il borgo arroccato di Montalto Pavese.
Da quando l'ho scoperta due anni fa, non ho ancora trovato un'altra casa vinicola pavese lontanamente paragonabile per qualità ai vini di quest'azienda biologica.
Una visita in cantina val bene la strada tortuosa e panoramica che sale verso la cittadella, soprannominata la "regina dell'Oltrepo" proprio per via della sua posizione dominante la brumosa campagna sottostante. Ad accogliervi non troverete asettiche sale di degustazione ma una famiglia disposta ad aprire le porte della sua cantina di vinificazione per degli assaggi un po' spartani ma quanto mai genuini, sia per spontaneità sia per l'alta qualità dei prodotti. Provateli tutti, anche perché hanno prezzi assolutamente competitivi.
Imperdibili per il mio gusto la Bonarda e la Barbera, dai profumi esuberanti e dall'elegante e sontuosa vinosità, così come il Riesling, benché io non ami questo bianco pavese. Ben fatto, infine, questo Pinot Nero spumantizzato, dimostrazione che anche in Oltrepo questa uva difficile può, se trattata bene, dare vita a egregie bollicine. Puntualizzazione dovuta al rapporto conflittuale tra il sottoscritto e il metodo classico pavese, esacerbato in occasione di un Vinitaly di qualche anno fa durante il quale venne presentato in pompa magna l'esordiente Cruasé delle più rinomate aziende del consorzio, di cui ancora ricordo una varietà di puzzette e saporacci a dir poco imbarazzanti.
Bisio Devis Oltrepo Pavese Doc Pinot Nero Brut Metodo Classico
Colore giallo paglierino cristallino, ha spuma di buona finezza e persistenza e profumi fini di noccioline tostate, crosta di pane, agrumi e fiori di tiglio. In bocca ribadisce quanto offerto al naso, in una carezza di cremosa freschezza di discreta persistenza. Io, in onore della tradizione delle risaie della vicina Lomellina, l'ho bevuto assieme a un risotto con provola affumicata e pomodori secchi, col quale si è legato alla perfezione. Tuttavia, non avendo particolari punte aromatiche o di acidità, ce lo vedo benissimo a tutto pasto, a cominciare dalle torte salate per finire con dei crostacei alla griglia. Si tratta infatti di uno spumante gradevole, non meritevole da solo di una domenica in collina, ma certamente un valente esemplare di quanto di buono e onesto la denominazione può offrire in ambito spumantistico concentrandosi più sulla presa di spuma che sulla pompa magna... Voto: 82
lunedì 5 gennaio 2015
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