Non è che ne abbia provati proprio tanti, di Barbaresco. Ma la bottiglia che ho aperto ieri a Santo Stefano mi è proprio piaciuta e ha reso ancora più buoni gli avanzi di Natale. Che, a chiamarli avanzi, si fa un torto a chi muore di fame.
Tra i piatti che sono sfuggiti alla fame atavica dei convitati natalizi c'era una saporitissima corona di costine di maiale, del branzino al forno, forse un po' troppo ricco di salsa, e dello spezzatino di tonno, cotto in un delizioso sughetto leggermente piccante.
Tolta la bottiglia dalla mia gelida cantina solo una mezz'ora prima del pranzo, l'ho subito stappata e messa in tavola.
Poi ne ho versato un goccio nel mio calice, per tenere la temperatura sotto controllo.
Complice il freddo che inibisce le sensazioni olfattive dei grandi rossi da invecchiamento, questo vino ci ha messo un po' a riprendersi. Poi, grado dopo grado, ha cominciato a ingranare e a fare le debite presentazioni. Approfittando di una temperatura ancora sotto i 16 gradi, prima di dare l'assalto alla corona di costine ho voluto metterlo a confronto con i due piatti strutturati di pesce. E qui c'è stata la sorpresa. Non avrei mai pensato che un simile abbinamento potesse essere così sublime.
Stupendo anche, con un paio di gradi in più, accompagnato al secondo di carne.
Insomma, Barbaresco beverino? Ma sì, perché no!
Barbaresco Docg 2005 di Quazzolo Carlo
Colore rosso granato scarico con riflessi aranciati, bello limpido e consistente.
Naso in crescendo, ricco di sentori di frutta rossa matura, di fiori secchi, bergamotto e spezie come la cannella e i chiodi di garofano.
Gusto pieno e avvolgente, secco e morbido, moderatamente fresco e tannico, di bella sapidità. Buono il riscontro gusto-olfattivo.
Insomma, un Barbaresco essenziale e ben fatto, dalla struttura tannica piuttosto esile che esclude la possibilità di un lungo invecchiamento. Tuttavia è di beva piacevolissima e ha una grande territorialità. Un grande piemontese Docg a un prezzo assolutamente alla portata (di carne o di pesce): 14 € all'enoteca regionale di Barbaresco.
Nicola Taffuri
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