mercoledì 21 novembre 2012

Una Schiava per ogni stagione

Se cercate traccia dell'azienda in internet vedrete scorrere un lungo elenco di offerte dei suoi vini in vari siti comparativi e nulla più sulla proprietà. Solo i più abili smanettoni, incuriositi dal mistero, arriveranno a scoprire che la misteriosa Cielle Vini, produttrice di vini trentini da supermercato con un eccellente rapporto qualità-prezzo, fa capo sempre a lei, La Vis.
In particolare, il Lago di Caldaro Doc Terresomme, che a più riprese nel corso degli ultimi mesi ho trovato in offerta all'Esselunga di Pavia al prezzo di poco più di 2 euro a bottiglia, mi è piaciuto tanto da comprarne nell'arco di quest'anno 12 bottiglie che hanno accompagnato vari piatti dalla primavera fino a questa imminente stagione invernale. La più recente l'ho stappata in occasione di una cenetta dai richiami asburgici che vedete in foto, abbinata a un bel salsicciotto altoatesino con patate, crauti e lenticchie, e ha fatto come sempre la sua egregia figura.
Questo rosso "quasi rosato" da uve schiava è il classico vino da tutto pasto, leggero, delicato e gradevolmente fruttato, di struttura esile, quasi per nulla tannico e di buona freschezza. Un vino da bere nella bella stagione quasi come bibita, che ben si presta ad accompagnare minestre di cereali e pietanze semplici di carne e di pesce, mi raccomando senza note acide 'ché il vino di acidità ne ha già abbastanza di sua, né amare, visto che la schiava "chiude" col caratteristico finale amarognolo.
E poi è tipico, non la confondi con nessun altro vitigno. Può piacere e può non piacere. A me personalmente piace un sacco perché mi ricorda lontanamente la preziosa delicatezza di piccoli frutti rossi, tipica di alcuni giovani pinot nero che capita di bere nei "villages" borgognoni.

lunedì 12 novembre 2012

L'eccellenza biologica in Oltrepo

Dopo varie vicissitudini lavorative che mi hanno per forza di cose allontanato non solo dal mondo della scrittura e dei blog ma anche da quello dell'enogastronomia vedo con piacere che Vinoscopio seguita ad essere visitato da passanti e aficionados. E allora non mi resta che ricominciare con estremo piacere proprio da dove un anno fa è ripartita la mia vita professionale, da Pavia.

Azienda Agricola Bisio Devis
Quando hai un amico o un parente che si diletta di biologico e biodinamico non c'è titolo di esperto di enogastronomia che tenga: occorre mettersi in seconda fila e seguire il segugio di turno, nella punta della preda prescelta. Da tempo quel salutista di mio cugino voleva fare un'incursione in Oltrepo per comprare della Bonarda biologica, e l'occasione si è presentata sul finir di vendemmia, un weekend di inizio autunno.
Meta prescelta: Bisio Devis, azienda dell'eccellenza biologica con vigneti a far da vassalli al castello di Montalto Pavese.

La degustazione in cantina è filata via liscia in maniera simpaticamente informale e ha fatto capire che, nonostante qui siamo in terra di Riesling, i prodotti meglio riusciti sono i rossi Bonarda e Barbera. Eccellente la prima per chi ama questo classico vivace dell'Oltrepo, tanto ricco di dolci richiami di piccoli frutti rossi da sfiorare la definizione di "amabile", ottima la seconda per chi desidera una briosità più fresca e beverina. Due ottimi compagni, insomma, di tutta la ricca tradizione gastronomica a base di maiale e dei tortelli di ogni genere e tipo, con la Bonarda sfiziosa alternativa al Lambrusco per accompagnare anche una buona pizza napoletana.
Da tenere in cantina e rivedere tra 1-2 anni invece il Riesling, che picchia ancora un po' troppa sull'acidità.
Molto buono, infine, il dolce Moscato, che in quanto a beva nulla ha da invidiare al più rinomato cugino astigiano.
Assolutamente competitivi i prezzi: 3,50 Bonarda e Barbera, 3,80 il Riesling.