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lunedì 18 novembre 2013

Connubio Sirmione - squacquerone

Metti l'ennesima domenica grigia, di pioggerella e temperatura mite. Metti la voglia di consolarsi in tavola con un buon piatto di mezze maniche con squacquerone, prosciutto crudo e rucola. Cosa manca? Un bel bianco, ed ecco allora spuntare dalla cantina uno dei Lugana presi a fine agosto all'Enoteca della Civielle, a Moniga del Garda. Il Ca'Lojera 2012 prodotto a Sirmione dalla famiglia Tiraboschi, proprietaria, appunto, dei 18 ettari della celebre azienda "Casa dei lupi".

Lugana Doc "Ca'Lojera" 2012
Intanto già l'etichetta è assai invitante perché rimanda a uno stile rustico e tradizionale che vuole prendere subito le distanze da qualsiasi idea di "prodotto industriale di massa". 120mila bottiglie suddivise in 9 etichette dal Lugana base fino al Merlot Monte della Guardia passando per un rosato e due spumanti non sono molte, e permettono all'azienda di mantenere sempre le radici ben piantate nella propria tradizione senza rischiare di fare il passo più lungo della gamba.
Il colore è giallo paglierino brillante e i profumi rimandano subito al sole e alle limoniere del Garda, con quell'aroma di agrumi freschi, melone bianco, biancospino ed erbe mediterranee, meravigliosamente intessuto su una pregevole linea minerale. Sensazioni che tornano alla bocca sostenute da una viva vena fresca che lascia in bocca una gradevolissima nota finale di scorzetta di limone.
Un vino di buon corpo, rotondo e generoso, che appaga l'assaggio senza lasciare spazio a indugi di sorta.

Abbinamento peraltro azzeccatissimo perché i 13 gradi del vino si stemperano nell'acquosità dello squacquerone, mentre l'acidità e l'aromaticità spingono a tutta la delicatezza e i profumi del piatto. Ottimo anche, a seguire, in compagnia di un pollo masala, nonostante per la decisa speziatura di questo piatto sarebbe stato ancora meglio la versione Superiore del Ca' Lojera, quella affinata in barrique. Solo acciaio invece per il base.
Voto: 86.

lunedì 2 settembre 2013

Un Lugana dall'ottimo rapporto qualità-prezzo


Secondo capitolo dedicato al Lugana, il bianco gardesano prodotto tra Brescia e Verona con le uve del trebbiano di Lugana, localmente noto come turbiana, che altro non è che la stessa varetà di verdicchio che dà prestigio alla tradizione vinicola delle Marche.
Il Lugana Doc è tradizionalmente associato alla cucina di pesce di lago, o comunque d'acqua dolce, per via dell'ottima struttura alcolica e sapida e della spiccata acidità agrumata che ben valorizzano la decisa tendenza dolce e grassa di gran parte delle preparazioni a base di lavarello, pesce persico, trote, tinche, ecc.ecc.
Ciò non toglie, chiaramente, che questo vino possa allietare qualsiasi piatto a base di verdure e carni bianche. Evitiamo magari di svilirlo su pur squisite minestre di verdura e sulla classica pizza. Si tratta infatti di un bianco, come detto, soltamente "importante", con una componente alcolica minima del 13%, che rischierebbe di fare la voce grossa con pietanze non altrettanto strutturate. E parliamo della versione base, figuriamoci la "Superiore" e la "Riserva"!
Piuttosto beviamolo da solo, come aperitivo. Ed è stato proprio nel corso di un semplice aperitivo in un bar nel centro di Lecco che ho scoperto il "Pergola" della Civielle, la "Cantina della Lugana e della Valtènesi".

Ritrovato presso il punto vendita della cantina nella mia recente visita a Manerba, l'ho riassaggiato sul posto e mi ha deluso un pochino per colpa della temperatura di servizio un po' altina. L'ho stappato domenica a pranzo bello freddo di frigorifero x accompagnare un risotto limone e rosmarino seguito da una trota al curry con patate e, che dire, notevole.

Lugana Doc "Pergola" 2012
Colore giallo paglierino brillante con riflessi verdolini, ha spiccati aromi agrumati, di limoni freschi e pompelmo, seguito da note floreali e da un tocco di erba fresca appena tagliata. In bocca è dotato di una buona struttura alcolica che scalda la bocca, ha una bellissima acidità sostenuta anche dalle decise sensazioni agrumate che corrono parallele alla buona sapidità. Il finale amarognolo ha discreta persistenza. Davvero un buon vino a 6,70 €. Per i miei gusti l'avrei preferito con almeno mezzo grado alcolico di meno e con una sapidità ancora più marcata, ma sono, appunto, gusti personali.
Punteggio: 80.

domenica 25 agosto 2013

Gioioso matrimonio lacustre con altarino

In attesa di mettere insieme le idee sparse e le meravigliose foto sulla mia seconda scampagnata ferragostana in Borgogna - a proposito, Beaune a metà agosto è una strepitosa alternativa agli affollati lidi italici ma si conferma uno dei periodi meno felici per l'enoviaggiatore per via della chiusura per ferie di molti pregiati "domaines", in attesa del tour de force della vendemmia prevista quest'anno a partire dal 20 settembre - ecco qualche riga dedicata alla fine delle vacanze, per il resto spese tra la mia terra lariana e un'improvvisata sul Garda bresciano, a Desenzano e dintorni.

E qui devo subito fare una rapida ammenda: snobbate da sempre le località gardesane perché liquidate come "tristi e per famiglie tedesche in sandali e calzini", devo dire che mi è bastato un soggiorno tra Sirmione e Manerba per farmi promettere che ci tornerò presto per dedicarci un'intera vacanza, tale è la bellezza dei paesaggi, la delicatezza dei sapori, la ricchezza e la varietà dell'offerta turistica, e l'accoglienza dei gestori improntata sulla volontà di sfidare le località marittime con listini dall'ottimo rapporto qualità-prezzo.

La cantina della Valtenesi
Sulla via per lo splendido resort sulla collina dietro Moniga del Garda ho incrociato per caso il punto vendita dei vini della Civielle, la Cantina della Valtenesi costruita dal mitico valtellinese Nino Negri attorno al 1920.
Da amante del Lugana, ricordo ancora l'assaggio casuale del loro Pergola in un bar di Lecco, e non ho perso l'occasione per assaggiarlo di nuovo, a distanza di qualche anno, direttamente alla sorgente.
Annata 2012 buona ma al di sotto delle mie aspettative. Guidato dalla gentilissima  proprietaria ho deciso allora di portarmi via, oltre a una bottiglia di Lugana Doc Pergola 2012, anche altre cinque bottiglie di cinque diversi produttori di Lugana, che Civielle con una brillante operazione di scontistica riesce a vendere allo stesso prezzo operato in cantina dal produttore.

E così oggi, tornato alla base lecchese per riportare gatto e valige in quel di Pavia, ho fatto saltare il tappo del Lugana Doc 2012 della famiglia Olivini, destinandolo a una delle mie specialità, il risotto con il pesce persico.

Pesce di lago e Lugana, supremo abbinamento territoriale
Un piatto saporito e delicato al contempo, dove spicca la dolcezza del risotto, la delicatezza del pesce persico, l'aromaticità della salvia e l'untuosità del condimento. Il piatto tipico del lago di Como, ancor più "locale" dei missoltini che si ritrovano anche nei menu gardesani alla voce "aringhe di lago con polenta alla brace".
Insomma, una specialità che va davvero a nozze con un buon Lugana, come quello della famiglia Olivini.
Colore giallo paglierino brillante, profumato di fiori bianchi e limoni freschi, seguiti dalla pesca bianca e da una nota minerale. Ottimo il riscontro in bocca, un vino morbido e freschissimo, con una decisa nota agrumata che fila a braccetto con una finissima vena minerale che a tratti mi fa volare con la mente alla recente visita francese a Meursault e dintorni. Chiusura piacevolmente amarognola di buona persistenza.
Punteggio: 84.

Un matrimonio azzeccatissimo, insomma. Costo della cerimonia: 7 euro la bottiglia 36 euro al kg il pesce persico. E a questo punto vi svelo l'altarino: quello nella foto non è pesce persico ma tilapia, un "surrogato" del Vietnam. Buono e molto più economico, visto che si trova a 16 euro al kg, esattamente la metà del pregiato simile lariano. Per questo molti ristoratori comaschi e lecchesi, specie i risto-pizza che giocano al ribasso, fanno i furbetti..