martedì 24 marzo 2015

Orcaio Super


Non amo particolarmente i vini da uve sangiovese. Anzi, per la verità, amo il volto rustico e beverino del Sangiovese, quello del tradizionale fiasco di Chianti da tracannarsi davanti a una zuppa di farro oppure il Morellino affatto pretenzioso prima dell'avvento della "barrique a tutti i costi", quello da accompagnare a un bel tagliere di finocchiona e caciotta toscana.
Però ben vengano le eccezioni. Soprattutto quando si tratta di fuoriclasse come questo Super Tuscan , dell'azienda Pianese, di Capalbio, con vigneti tra l'Argentario e l'Amiata. Il mare a ovest, i cinghialuti rilievi boscosi e il confine con il Lazio a nordest.

Non più di due settimane fa ho stappato l'annata 2006 ed è stata davvero esaltante, paragonabile a un buon Brunello. Nella scheda dell'azienda leggiamo "Orcaio e' frutto di una selezione di uve Sangiovese aziendali, vitigno da sempre coltivato nell'entroterra della Maremma. Matura in piccoli fusti di rovere francese per 18 mesi prima dell'affinamento in bottiglia... Capacità di invecchiamento: 15-20 anni".

 Se la freschezza standard è quella del 2006, non stento a crederlo. Nove anni e non sentirli, anche se a onor del vero la sensazione è che ormai, in vista della decade, stia per raggiungere la vetta del suo momento migliore e stia ormai per scollinare. Al momento non c'è alcuna incrinatura, è come un giovane quarant'enne che ha ancora il vigore dei trent'anni e l'esperienza e il fascino degli "anta".

Toscana Igt Sangiovese "Orcaio" 2006
Colore rosso rubino scuro, profondo e brillante, rotea nel calice con una bella consistenza che si avviluppa al cristallo in densi glicerici gironi danteschi.
Al naso è intenso ed elegante, molto complesso e fine. Cilegiona e amarene in esordio a braccetto con le note di liquerizia, sulle quali vanno a innestarsi subito sensazioni di cuoio, tabacco dolce e pepe nero, con sfumature di ciclamini appassiti e sottobosco. In bocca è corposo, avvolgente, caldo e morbido e di viva acidità intessuta in un tannino muscoloso ma elegante, come uno Schwarzenegger sorridente e vestito a festa.
Il finale è lungo e appagante, e lascia in bocca il sapore del nocciolino delle amarene sotto spirito.
Dico la verità, il vino era talmente buono che mi sono dimenticato il menu. Potrebbe essere addirittura ideale a fine pasto in compagnia di formaggi stagionati o di un prosciutto toscano stagionato tagliato grosso con il coltello, ma sicuramente trova il suo connubio ideale con delle pappardelle al ragù di lepre o con un cinghiale arrosto o in salmì.
In un'enoteca brianzola l'ho trovato a circa 20 euro.
Voto: 92