La cosa curiosa è che,fino a dieci minuti prima di capitarci x caso davanti,si stava discutendo sull'assoluta mancanza a Pavia di una genuina e onesta trattoria-osteria, quando, inaspettatamente, ci siamo ritrovati davanti all'insegna de L'angolo di casa, in Piazza XXIV Maggio, 1.
 Lontana dallo squallido struscio, posta in una piazzetta a un crocevia dei vicoli che dal Ticino
 - e dai parcheggi - salgono nel centro storico, questo locale unisce 
splendidamente quella sobrietà e quel calore tipico dei locali di una 
volta, a una gestione giovane attenta ai particolari come una cucina 
casereccia genuina, la musica soffusa e piacevole e una scelta dei vini 
fatta con criteri precisi. Certo, su alcune cose si può ancora 
migliorare, per esempio sulla doratura dello gnocco fritto e sulla scelta dei salumi da accompagnarvi, dando
 più spazio a prosciutto e culatello sacrificando la meno nobile 
mortadella, ma se non altro il rapporto qualità prezzo è super 
competitivo in una città dai locali pretenziosi quale è Pavia. Ottimi i 
ravioli di brasato e i dolci fatti in casa. E il vino? Onorando l'abbinamento territoriale abbiamo optato per un autoctono pavese, quell'uva rara che, unita alla croatina e alla barbera, rientra in percentuali minori nell'uvaggio della Bonarda e che, in purezza, non avevo mai assaggiato prima.
Lontana dallo squallido struscio, posta in una piazzetta a un crocevia dei vicoli che dal Ticino
 - e dai parcheggi - salgono nel centro storico, questo locale unisce 
splendidamente quella sobrietà e quel calore tipico dei locali di una 
volta, a una gestione giovane attenta ai particolari come una cucina 
casereccia genuina, la musica soffusa e piacevole e una scelta dei vini 
fatta con criteri precisi. Certo, su alcune cose si può ancora 
migliorare, per esempio sulla doratura dello gnocco fritto e sulla scelta dei salumi da accompagnarvi, dando
 più spazio a prosciutto e culatello sacrificando la meno nobile 
mortadella, ma se non altro il rapporto qualità prezzo è super 
competitivo in una città dai locali pretenziosi quale è Pavia. Ottimi i 
ravioli di brasato e i dolci fatti in casa. E il vino? Onorando l'abbinamento territoriale abbiamo optato per un autoctono pavese, quell'uva rara che, unita alla croatina e alla barbera, rientra in percentuali minori nell'uvaggio della Bonarda e che, in purezza, non avevo mai assaggiato prima.Provincia di Pavia Igt Pietro Torti Uva Rara 2013
 Colore rosso violaceo molto scuro e denso, di discreta consistenza, al naso si presenta con un intenso aroma di viole e piccoli frutti rossi su un tessuto speziatissimo e selvatico. Un bouquet che è la nota distintiva dei rustici rossi della zona, e che è gradevolissima se ben equilibrata, come in questo caso. In bocca ha un frutto di eccellente freschezza che invita alla beva e aiuta a gustare meglio tutto ciò che la tradizione padana può offrirci a tavola, a partire dai salumi ai quali si accompagna bene anche per la not speziata, passando per tortelli e tortellini per arrivare, chi ce lo vieta, anche a qualche bollito misto. Davvero un ottimo vino tipico e rispettoso del terroir.
Colore rosso violaceo molto scuro e denso, di discreta consistenza, al naso si presenta con un intenso aroma di viole e piccoli frutti rossi su un tessuto speziatissimo e selvatico. Un bouquet che è la nota distintiva dei rustici rossi della zona, e che è gradevolissima se ben equilibrata, come in questo caso. In bocca ha un frutto di eccellente freschezza che invita alla beva e aiuta a gustare meglio tutto ciò che la tradizione padana può offrirci a tavola, a partire dai salumi ai quali si accompagna bene anche per la not speziata, passando per tortelli e tortellini per arrivare, chi ce lo vieta, anche a qualche bollito misto. Davvero un ottimo vino tipico e rispettoso del terroir. 
 
 
 
 
 

 
 Post
Post
 
 
Nessun commento:
Posta un commento