domenica 15 settembre 2013

L'autunno passa da Carema

Primo weekend di piogge autunnali in attesa di un'altra coda d'estate, prima polenta con arrosto di maiale e salsiccia, in compagnia di un nebbiolo "gentile", quello della Cantina dei Produttori Nebbiolo di Carema.

E' passato poco più di un mese dalla visita alla cantina lungo la via Nazionale di Carema, località dove un tempo sorgeva la dogana tra le Gallie e l'Italia, poi tappa obbligata lungo la via Francigena che collegava Canterbury a Roma e oggi ultimo avamposto piemontese prima di entrare in Val d'Aosta.


Tornato a casa ero andato a rileggermi le pagine di "Vino al vino", monumento del turista enogastronomico a firma dell'indimenticabile Mario Soldati, dedicate al vino di Carema. Lo scrittore-regista torinese a inizio anni '70 manifestava la propria preoccupazione per la sorte delle particolarissime strutture dei vigneti a pergola, scavati in terrazzamenti nella roccia  da cui si innalzano schiere di pilastrini, in pietra e calce, dalla forma tronco-conica, sormontati da un "cappello di pietra" dove poggiano i graticci che sostengono i tralci delle viti. Nel dialetto locale la struttura a pergola dei vigneti è chiamata "topia o tupiun", mentre si definiscono "pilun" i bianchi pilastri che la sorreggono e che ricordano lo stile romanico, e che sono delle vere e proprie stufe naturali che immagazzinano il calore del sole di giorno e lo rilasciano durante la notte.


Bene. Oggi quella meravigliosa architettura è ancora in piedi grazie soprattutto alla volontà dell'ottantina di soci che conferiscono le uve dei loro vigneti, 17 ettari in tutto, alla cantina, che le declina in due tipologie, il Carema Doc nelle versioni "base" e "Riserva".


Carema Doc 2010

Colore rosso rubino con riflessi granati, ha profumi molto intensi di amarene sotto spirito e di ribes, accompagnati da ampie note di rose e ciclamini, per andare a sfumare su sensazioni speziate ed eteree.
Servito a 18° C in bocca è morbido e caldo, di ottima acidità e con una marcata struttura tannica che appiccica alla bocca le sensazioni fruttate, invitando alla beva. Non stupisce per persistenza, tuttavia nel complesso un vino elegante e di carattere, impegnativo ma non troppo, legato a doppio filo al territorio pedemontano e al vitigno del nebbiolo.
Un vino, come lo definiva Soldati, "forte e simpatico come un gusto di sole e di roccia". Da gustare con arrosti di carne o brasati e con formaggi stagionati. 7 euro in cantina.
Voto: 82

1 commento:

Alessandro Farina ha detto...

Davvero un'ottima Cantina! La Riserva 2008 mi ha letteralmente stregato!