venerdì 20 marzo 2009

Un Syrah da prendere al volo

Tra gli scaffali del supermercato alcuni nomi sono una garanzia. Prendiamo ad esempio la linea GDO di Feudo Arancio, composta da Chardonnay, Grillo, Inzolia, Merlot, Nero d'Avola, Cabernet Sauvignon e Syrah. Ovvero tutta la moderna tipicità della Sicilia del vino, dove accanto alle grandi uve della tradizione troviamo alcuni dei più grandi vitigni internazionali che in Trinacria si sono ambientati talmente bene da aver ormai ottenuto la cittadinanza onoraria.
Penso, ad esempio, al Syrah 2007 che ho stappato giusto ieri.
Rubino scuro, intenso e consistente, ha profumi intensi assolutamente accattivanti di more fresche e confettura di mirtilli, in un'amalgama di liquerizia e spezie davvero molto invitante in cui si fa timidamente strada anche una leggera nota erbacea. Caldo, morbido e corposo in bocca, vanta ancora una buona acidità e un tannino levigato e per nulla aggressivo.
Del resto non è stato fatto per essere messo in cantina in attesa di chissà quale affinamento. E' nato per essere bevuto giovane, entro 2-3 anni dalla vendemmia.
Cosa possiamo pretendere di più da un vino che costa appena cinque euro o giù di lì e che regge alla grande accostamenti con piatti di buona struttura come risotti con salsiccia, carni alla brace e formaggi piccanti?
Nicola Taffuri

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